Shwe Indein, il tempio perduto nella giungla birmana

Si presume che il tempio di Shwe Indein, in Birmania, ospiti oltre 1600 stupa, tuttavia una stima esatta non può essere fatta, in quanto di molti stupa non restano che le fondamenta, mentre altri sono stati inghiottiti dalla vegetazione. Il luogo è ricco di fascino e di mistero, mentre il tutto è immerso in un pittoresco contesto paesaggistico. Infatti il paese è raggiungibile soltanto passando attraverso uno stretto canale fluviale, dove si incontrano i bufali che nuotano e le donne che lavano i vestiti. Dopo un’ora di navigazione si arriva al piccolo paesino di Indein, dove si trova l’agglomerato Pagoda di Shwe Indein databile intorno al 1100/1200 d.C..

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Alcuni di questi stupa, edifici che contengono reliquie buddiste, sono state completamente restaurate ponendo fine al loro fascino millenario, quando il governo ha deciso di ristrutturarle e farle completamente rivestire di vernice dorata. Molte sono ancora da restaurare e quindi la visita si trasforma in un viaggio nel tempo. L’origine del sito è controversa. La storia afferma che le Pagode furono commissionate durante il regno di re Narapatisithu, ma la tradizione vuole che siano state costruite dal re Ashoka nel 3° secolo Avanti Cristo e che siano state poi restaurate dal re Anawrahta. Non vi è però alcuna prova archeologica a sostegno di questa teoria tramandata oralmente. Il sito resta un luogo assolutamente affascinante e fuori dal tempo.

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