La mostra L’art de l’amour au temps de geishas a Parigi

Ieri abbiamo parlato dei 7 vizi capitali ed oggi ancora a Parigi per la mostra “L’art de l’amour au temps de geishas” visitabile ino al 15 febbraio presso la Pinacotèque de Paris. Qui sono esposte circa 200 xilografie intagliate da maestri come Utamaro, Hirosige od Hokusai. La mostra è allestita parallelamente a quella dedicata, nella stessa sede, al Kāma Sūtra, il libro indiano del IV secolo d.C..

Gheisa

A chi erano destinati gli shunga, queste xilografie? Alla ricca borghesia affermatasi nel periodo Edo. Mentre gli shoghun, i capi militari che per secoli governarono il Giappone, imponevano la repressione delle libertà e i rigori della religione neoconfuciana, una godereccia classe di bottegai, liberi professionisti e artigiani si deliziava di queste opere con testimonial le geishe (non necessariamente prostitute ma “donne d’arte”). Quelle stampe, spesso pubblicate in serie di 12 come i mesi dell’anno, costituirono anche, pare, un dono per le spose novelle, per non fare del matrimonio la tomba della passione; altro “target”, ovviamente, erano gli onanisti incalliti. La fortuna della stampa erotica giapponese tramontò nell’Ottocento, travolta dall’avvento della fotografia. Ma intanto aveva raggiunto gli atelier di pittori occidentali anch’essi, come le casalinghe giapponesi, in fuga dalla noia, nel loro caso quella dettata dall’accademismo. Le conoscevano Toulouse Lautrec e Klimt; ne recano l’inconfondibile impronta le incisioni più tarde di Picasso, con Minotauri e modelle impegnati in contorsionistici amplessi, in una versione dell’erotismo sicuramente più colta e raffinata rispetto ai manga o alle opere dell’iper-Pop Takashi Murakami. Biglietto di ingresso 13 Euro (11 il ridotto) ed è vietata ai minori di 18 anni.

Potete trovare maggiori informazioni sulla Francia leggendo i Diari di Viaggio pubblicati su Surus!

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