Il programma del Carnevale di Verona 2015

Le origini del Carnevale di Verona si perdono nella notte dei tempi, cosicché lo si possa considerare uno dei carnevali più antichi. Coinvolge in maniera appassionata e viva tutta la popolazione veronese. Il Papà del Gnoco (Quartiere San Zeno), e non ci si può sbagliare visto che ne porta uno enorme infilzato da una forchetta di adeguate dimensioni, è una maschera nata nel 1531 ed è la più antica d’Italia (fonte Wikipedia). È il Re del Carnevale Veronese e sfila anche in moltissimi carnevali della provincia. Il Venardi Gnocolàr è il suo giorno (e giorno della sfilata allegorica di Verona). Difficile avere l’onore di impersonare il simpatico vecchietto, da sempre dispensatore di gnocchi per i poveri della città: occorre presentare la propria candidatura e sperare di vincere le elezioni. Questa non è l’unica maschera veronese, ogni quartiere della città si è dotato della propria maschera, e del proprio giorno di festa. Così oggi il quartiere di Porto San Pancrazio elegge re Saltucchio e la consorte Caterina, riveriti durante il martedì grasso, mentre quelli del Filippini si fanno vanto del Principe Reboano; insomma tante maschere in costume, per la festa della città.

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Detto del Venerdì del Gnocolar, oggi la sfilata che parte dalla Chiesa di S. Giuseppe fuori le Mura (ore 14), il 7 febbraio con la sfilata che parte da Montorio (ore 15), domenica 8 febbraio con la festa del Conte del Liston (dalle 10.45) e la sfilata alla 4° circoscrizione (ore 14), sabato 14 con il sabato Filippinato (ore 14), lunedì 16 con la festa a Veronetta del Simeon dell’Isolo (ore 13.30) e il Lùni Pignatar a Santo Stefano (ore 15.30) e martedì 17 con l’ultimo di carnevale al Porto S. Pancrazio alle ore 14.30. Alcune curiosità: gli gnocchi che vengono preparati in Piazza San Zeno sono con la “pastissada de cavàl” e al pomodoro. La “pastissada de cavàl” viene anch’essa da una tradizione (realtà o racconto?). Ai tempi di Tommaso Da Vico, durante uno scontro alle porte di Verona, rimasero sul terreno talmente tanti cavalli morti che i sanzenati, data la carestia, altro non fecero che prendere la carne e cuocerla facendola bollire per molto tempo con ciò che più facile era avere a quel tempo: la cipolla; il Venàrdi Gnocolàr era anche detto “Venardì Casolar” dal latino Caseum, formaggio perché i primi gnocchi erano conditi solo con burro e formaggio dato che il pomodoro come condimento sarebbe arrivato ben dopo. Nel giorno del Venàrdi Gnocolàr è usanza in tutta la provincia di Verona mangiare a pranzo un piatto di gnocchi fatti in casa. Maggiori informazioni sul sito del Carnevale Veronese. BUON CARNEVALE!

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