Firenze, lo street food di qualità al Mercato Centrale

Il Mercato Centrale di Firenze è situato fra via dell’Ariento, via Sant’Antonino, via Panicale e piazza del Mercato Centrale. Fu uno dei risultati dell’epoca del Risanamento, dal periodo di Firenze Capitale d’Italia alla fine del XIX secolo. Per realizzare la struttura del Mercato fu ingaggiato Giuseppe Mengoni (1870-1874), l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, che si ispirò alle Halles parigine. Il risultato fu notevole, con l’integrazione dei materiali più moderni (ferro, vetro, ghisa) con l’aspetto degli edifici preesistenti. Tutt’intorno fu costruita una loggia di 10 arcate classiche per ogni lato, con snelle colonne di pietra serena. L’inaugurazione avvenne nel 1874 con l’Esposizione Internazionale di Agricoltura. Oggi il Mercato Centrale prende nuova vita e dopo la ristrutturazione quest’anno è stato riaperto il primo piano del complesso con una serie di ristoranti e attività. Il panettiere franco-toscano David Bedu taglia la pagnotta di San Lorenzo (“grano macinato a pietra di farine tracciabili,  lievito ricavato dalla “madre” del vin santo”).

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L’affinatore Franco Parola di Saluzzo propone una mini-selezione di tome d’alpeggio, quindi di pecorini toscani.  Il bicchiere di vino  rosso arriva dall’Enoteca gestita dal Consorzio del Chianti Classico. Il pescivendolo Rosellini  di Montecatini cala sul banco la piccola tartare di sugarello, Cristian Beduschi, già campione del mondo di pasticceria (1997),  invita ad assaggiare il gelato alla Torta Setteveli.  Questo può succedere al rinnovato Mercato Centrale che in poco tempo è diventato tappa irrinunciabile durante la visita della città. Circa 100 negozi  storici di generi alimentari posizionati al piano terra.  Che continuano ad operare dentro il Mercato.  Il nuovo, piuttosto,  allarga l’offerta,  attraverso la realizzazione di un  progetto pensato per restituire centralità agli artigiani del gusto, con l’apertura di 12 botteghe che, oltre a vendere, raccontano una storia. La selezione  dei 12  operatori è stata rigorosa e i requisiti richiesti  non hanno riguardato soltanto la qualità dei prodotti  ma anche le persone, l’esperienza, la passione, la cultura umana. Nello spazio centrale del piano, infatti, ci sono numerosi tavolini con posti a sedere. Un posto di ritrovo dove pranzare o cenare (aperto dalle 10 a mezzanotte). C’è anche un’interessante Scuola di Cucina, succursale dell’Istituto Lorenzo de’ Medici, presente da oltre 40 anni nel quartiere. Alla prima occasione in città noi ci andremo e voi? Ci siete già stati?

Potete trovare maggiori informazioni sull’Italia leggendo i Diari di Viaggio pubblicati su Surus!

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