Il Boeing 787 Dreamliner torna a volare

787Sabato 27 il primo Ethiopian Airlines Dreamliner ha ripreso a volare dall’aeroporto internazionale di Addis Abeba a Nairobi ed è stato il primo volo dopo tre mesi di sospensione di tutti i voli operati da Boeing 787 del mondo (in totale 50) che erano stati messi a terra a causa dei problemi alle batterie. Ieri anche un aereo Boeing 787 della compagnia giapponese All Nippon Airways (ANA) è decollato dall’aeroporto di Tokyo per un test, con a bordo dirigenti della Boeing e della ANA. Si tratta del primo volo di prova effettuato in Giappone con un 787 con le batterie modificate secondo le richieste delle autorità, che hanno concesso venerdì a questo aereo il permesso di volare. Il via libera da parte dell’Agenzia Federale Statunitense dell’Aviazione ai miglioramenti apportati da Boeing alla batteria era arrivato il 23 Aprile (ecco la nota stampa di Boeing). “L’approvazione da parte della Faa ci consente di avviare il processo teso a far tornare a volare il 787 con la consueta fiducia nella sicurezza e nell’affidabilità di questo nuovo aeroplano rivoluzionario”, ha affermato Jim McNerney, presidente ed amministratore delegato di Boeing. “La promessa del 787 ed i vantaggi che apporta alle compagnie aeree ed ai loro passeggeri restano pienamente intatti mentre questo importante passo in avanti viene fatto assieme ai nostri clienti ed ai partner del progetto”. La certificazione del miglioramento della batteria del 787, spiegano alla Boeing, è stata fornita da parte della Faa dopo un ampio lavoro di verifica da parte dell’Agenzia dei test di certificazione. I test sono stati concepiti in modo da confermare che i singoli componenti della batteria, così come l’integrazione della stessa con il sistema di carica ed il nuovo alloggiamento, abbiano tutti funzionato come previsto sia durante l’operatività normale che in condizioni di guasto. Boeing potrà così iniziare a svuotare gli spazi intorno lo stabilimento di Everett dove era stata costretta a prendere in affitto del terreno per parcheggiare i diversi Dreamliner parzialmente finiti in attesa della ritardata consegna. Boeing dovrà inoltre affrontare le richieste di Japan Airlines che dopo l’inizio di incendio in fase di atterraggio a Boston il 7 di gennaio scorso ha fatto un po’ di conti scoprendo che i mancati decolli dei 787 le costeranno qualcosa come 7 milioni di euro fino alla fine di marzo. Da qui l’avvio di una procedura legale contro la Boeing per ottenere rimborsi. Speriamo che i problemi siano definitivamente alle spalle.

fonte | smh.com.au

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