Stockholm, la nave che non vuole morire

A volte ritornano e altre non spariscono mai, è il caso della nave da crociera Stockholm, che ogni volta rinasce e si reinventa. La compagnia britannica Cruise & Maritime Voyages (CMV), che a partire dal 2015 ha charterizzato dalla portoghese Portuscale Cruises la Azores, una unità di 227 cabine, l’85% delle quali con finestrature vista mare e almeno il 20% di classe de luxe, incluse nove suites con balcone. La nave prima si chiamava Athena quando era degli armatori della Classic International Cruises, società finita in bancarotta nel 2012. La nave originariamente si chiamava Stockholm e con questo nome ha riempito le pagine dei giornali. Era stata ordinata dalla svedese Svenska American Linije nel 1944 ai cantieri Gotawerken di Gothenburg. Gli fu dato lo stesso nome di altri tre precedenti transatlantici, che ebbero però meno fortuna. Il viaggio inaugurale, nel febbraio 1948, fu pessimo: una tempesta mise severamente alla prova i passeggeri. Uno, addirittura, morì. Nel 1956, la tragedia: la nave speronò e affondò l’Andrea Doria nell’Atlantico. Si sfasciò la prua, fu riparata, continuò a navigare, poi fu dimenticata in Svezia sino al 1965, quando passò nelle mani dei sindacati metalmeccanici della Germania Est.

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L’acquistarono ad un prezzo più che politico e la fecero navigare nel Mare del Nord col nuovo nome di Volkerfreundshaft (Amicizia del popolo) e con un programma di mini-crociere premio per gli operai. Seguirono altri cambi di proprietà, stagioni nei Caraibi e presunti viaggi tra il Venezuela e la Colombia sino al 1985, anno in cui fu rimodernata. Nel 1987 un nuovo armatore norvegese la ribattezzò Fridtjon Nansen e la ormeggiò ad Oslo come ricovero per perseguitati politici. Poi, ancora un tramonto, a Stoccolma. Nel 1989 decisero di acquistarla due italiani, il finanziere Eugenio Buontempo e l’armatore Salvatore Pianura, che avevano dato vita alla Starlauro . L’ex Stockholm fu ristrutturata. Non prima, però, di passare nelle mani di Gianluigi Aponte e quindi di Vittorio Chiesa,, che fondò la Nina di Navigazione per armarla. Nel 1992 la nave è della Dorking International, sede a Ginevra e grande fiducia in Bruno Quiriconi, un uomo d’affari toscano. Due anni di lavori e rinasce come Italia Prima. Nel 1995 la nave è noleggiata da un tour operator tedesco, quattro anni dopo diventa Valtur Prima ed è gestita dall’omonima compagnia turistica, che la tiene all’Havana e l’impiega in crociere nei Caraibi. Ma dopo l’11 settembre le crociere frenano e l’ex Stockholm resta all’ormeggio. Finché riparte, come Caribe, al noleggio della Festival Cruises di George Poulides, che però poi fallisce. Ma rinasce ancora. Il 26 gennaio l’ennesimo viaggio inaugurale da Bristol, di 30 notti nelle West Indies. Tanti nomi e una storia che sembra non voler finire mai. Eccola ora pronta per una nuova avventura e vedremo dove la porterà.

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