Antonio Locatelli, “riparte” il giro del mondo del 1923

Ne abbiamo letto sull’Eco di Bergamo e ne siamo rimasti colpiti. Questa è una storia affascinante che riprende vita online. Era il 20 gennaio 1923 e Antonio Locatelli andò alla stazione di Bergamo, prese il treno per Milano, poi quello per Brindisi. Locatelli era al tempo già famoso come eroe della Prima guerra mondiale, come asso dell’aviazione. Ma questa volta lasciava l’aereo a casa e partiva per il viaggio intorno al mondo su carri, treni, piroscafi. Quaderni, matite e macchina fotografica. Un bagaglio smilzo, da fotoreporter, da giornalista. Il suo viaggio durerà invece 236 giorni. Un pellegrinaggio nel mondo, una ricerca di conoscenza, di verità.

Locatelli

La storia di quel viaggio è nota, ma in grande parte inedita. L’ultimo discendente di Antonio Locatelli, Stefano Mazza, ha rintracciato migliaia di negativi fotografici che erano rimasti in fondo a un cassettone e ha «tradotto» i dieci volumetti scritti a mano, i diari di viaggio del suo prozio, li ha decifrati, riscritti. Tutto questo lavoro è confluito in un blog Intornoalmondo.net è partito il 20 Gennaio, come se Antonio Locatelli fosse salito su quel treno ancora una volta per ripercorrere il viaggio.

Locatelli

Il viaggio partì da Brindisi, sul piroscafo Trieste con biglietto di terza classe, prima tappa l’Egitto dove visitò i luoghi più importanti, dal Cairo alle piramidi. Poi scese lungo il Mar Rosso, costeggiò la Somalia, scese, si imbarcò di nuovo, puntò verso l’India. Poi Cambogia, Birmania, Cina, Giappone, America… Un viaggio sfibrante, fatto di carrozze di terza classe, di carretti, di battelli vecchi e scassati, viaggiando in mezzo alla gente comune, evitando i luoghi lussuosi. Locatelli voleva immergersi nel mondo, fare un bagno dentro all’umanità. Voleva capire. Leggeva libri su Buddha, su Confucio. Meditava, confrontava. Vi consigliamo la lettura e vedere queste foto che ci permettono un tuffo nel passato in un’avventura e in un mondo che non ci sono più. Davvero qualcosa di incredibile di cui ogni viaggiatore avrebbe voluto essere protagonista.

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