Giappone: Rabu Hoteru, i più strani e bizzarri Love Hotel

I Love Hotel, in giapponese Rabu Hoteru, sono alberghi che consentono di restare in stanza sia per qualche ora (questa opzione è denominata “rest”), sia per una notte intera (questa opzione è denominata “stay”). Sono molto diffusi negli stati asiatici come la Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong, ma soprattutto in Giappone. All’entrata dei love hotel ci si trova davanti ad un pannello luminoso in cui si vedono le fotografie delle camere e il relativo prezzo per le due opzioni rest e stay. È sufficiente premere il tasto corrispondente alla camera che si desidera, ritirare la chiave o un biglietto, e salire in stanza. A seconda dell’hotel, si può pagare direttamente in camera tramite un sistema automatico, oppure prima di lasciare l’hotel alla reception. La privacy nei love hotel è pressoché totale. Non vengono richiesti documenti per pernottare e non si vede mai in faccia chi sta alla reception dato che sia per pagare sia per chiedere eventuali informazioni si parla attraverso un vetro schermato. Tutto questo fa dei love hotel il posto perfetto per le coppie che desiderano un luogo sicuro e tranquillo. A Tokyo la zona più popolare dove trovarli è Kabuki-Cho a Shinjuku, ma ce ne sono diversi anche a Shibuya, dove c’è rabuhoteru zaka “la collina dei Love Hotel” (qui la mappa).

Love Hotel

In Giappone ce ne sono tantissimi, oltre 40.000 e spesso facilmente riconoscibili visto che si presentano come strutture fantasiose e appariscenti. Tecnologici, sado-maso, infantili, romantici, d’atmosfera, ottocenteschi, avveniristici, assiro-babilonesi, lussuosi, finto rustico. Ce n’è per tutti i gusti. Sono un’istituzione tipicamente nipponica che niente ha a che vedere con i nostri alberghi a ore dove si consuma senza bisogno di arredi di fantasia e, molto spesso, senza nessuna fantasia, luoghi frequentati da clienti e prostitute, non da normalissime coppie, magari anche di sposi. Nel Paese del Sol Levante, sessanta milioni di coppie, ogni anno, fanno una capatina in un Love Hotel, si intrattengono due o tre ore, al massimo un intero pomeriggio.

Love Hotel

Per chi volesse approfondire c’è anche un libro: “Love Hotels: An Inside Look at Japan’s Sexual Playgrounds” di Ed Jacob, 180 pagine di approfondimenti, fotografie e recensioni. Consigliamo poi l’articolo “Tokio, Amore e Giocattoli” di Renata Pisu apparso su Repubblica nel 2002.

Love Hotel
Love Hotel

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